#137016 Archeologia

Spina. Storia di una città tra Greci ed Etruschi.

Author
CuratorFerrara, Castello Estense, 26 settembre 1993 - 15 maggio 1994. A cura di Fede Berti e Pier Giovanni Guzzo.
PublisherFerrara Arte.
Date of publ.
Details cm.23,5x30, pp. 380, 198 ill. b/n, ill. col., brossura copertina figurata a colori.
AbstractPer due secoli, il V e il IV a. C., Spina è stata uno dei più importanti porti commerciali del Mediterraneo, rappresentando per quell'epoca ciò che altre città, da ultima Venezia, hanno rappresentato in momenti storici diversi: l'anello di congiunzione tra Occidente e Oriente. Poi, duemila anni fa, dopo una progressiva decadenza, la città scomparve, inghiottita dalle acque.Di lei tuttavia si continuò a parlare: della sua fondazione dovuta ai discendenti degli Argonauti, della sua potenza marinara, della sua floridezza commerciale, del suo legame strettissimo con il mondo e la cultura greca, documentato sia dalla presenza del Tesoro di Spina a Delfi, sia dal fatto che la mitologia greca ambientò proprio nelle acque dell'Adriatico antistanti Spina miti celebri quali il volo di Icaro e la caduta del carro di Fetonte. Ma ciò di cui si è disputato soprattutto, e per ben duemila anni, è stato del luogo dove sorgeva la città. Per secoli e secoli infatti l'esatta ubicazione di Spina ha rappresentato un vero e proprio giallo archeologico, la cui soluzione ha appassionato scrittori e studiosi illustri: da Dionigi di Alicarnasso a Plinio il Vecchio, da Giovanni Boccaccio a Filippo Cluverius, fino agli archeologi del primo Novecento. Come spesso succede in archeologia, fu però il caso a risolvere quel mistero. Accadde nel 1922 quando, durante i grandi lavori di bonifica delle Valli di Comacchio, in Valle Trebba venne alla luce un sepolcreto di epoca etrusca. Gli scavi, in Valle Trebba, iniziarono subito e proseguirono fino al 1935; poi ripresero nel 1954, interessando soprattutto la Valle Pega e in minor misura le valli adiacenti. Ciò che si era venuti dicendo nel corso di due millenni, a proposito di Spina, ha potuto così trovare finalmente riscontro o smentita nella realtà dei fatti e tra questi, in primo luogo, nello straordinario patrimonio di materiali greci ed etruschi di straordinaria bellezza ritrovati nelle oltre quattromila tombe e nella parte dell'abitato scavati a tutt'oggi: ori, argenti, ambre, paste vitree, ceramiche attiche a figure nere e a figure rosse, e ancora bronzi, ceramiche iscrizioni etrusche. Un nucleo ricchissimo di materiali rari e preziosi di cui questa mostra presenta una scelta quanto mai ampia ed esauriente, in parte addirittura inedita.
EAN9788886736008
ConditionsUsato, come nuovo
EUR 50.00
-34%
EUR 33.00
#137016Last copy
Add to Cart

See also...

Immagini di devozione.
Immagini di devozione.
Electa Ed.
1981, cm.22x24, pp.127, 66 ill.bn.e alcune tavv.a col.a p.pag. brossura cop.fig.a col.
Usato, molto buono
#2013 copies
15.00
Tesori d'arte a Venezia.
Azienda Aut.di Sogg.e Turismo di Venezia
1978, cm.20x21, pp.328, num.ill.bn.e col.molte a p.pag. brossura Coll.Mostra Mercato Internaz.dell'Antiquariato.
Usato, buono
#2573 copies
14.00
La Fondazione Cagli per Firenze.
La Fondazione Cagli per Firenze.
Vallecchi
1979, cm.22x24, pp.77, 24 tavv.a col.a p.pag. 306 ill.bn.molte a p brossura copertina figurata a colori.
Usato, molto buono
#261Available
35.00 10.00
Manzoni.Il suo e il nostro tempo.
Electa
1985, cm.22x24, pp.262, num.ill.bn.e col.molte a p.pag. brossura cop.fig.a col.
#266Last copy
29.00