#105246 Arte Saggi

Il Gotico nelle Alpi, 1350-1450.

Author
CuratorTrento, Castello del Buonconsiglio, Museo Diocesano Tridentino, 20 luglio - 20 ottobre 2002. A cura di Enrico Castelnuovo e Francesca.
PublisherProvincia Autonoma di Trento.
Date of publ.
Details cm.20,5x29, pp. 848, 162 tavv. col. num. n.t., ill. b/n col. n legatura ed.cop.fig.a col.
AbstractL'esposizione nasce da una straordinaria testimonianza del Gotico internazionale conservata a Trento, il Ciclo dei mesi, affrescato verso il 1400 in Torre Aquila, nel Castello del Buonconsiglio, su commissione del principe vescovo Giorgio di Liechtenstein. Gli affreschi di Torre Aquila costituiscono l'ideale punto di partenza del percorso espositivo, articolato nel Castello del Buonconsiglio e nella sede del Museo Diocesano Tridentino. Attraverso la presentazione di oltre centocinquanta opere provenienti da tutto l'arco alpino, la mostra intende offrire una visione d'insieme sulla complessa fisionomia artistica di questo vasto territorio fra la metà del Trecento e la metà del Quattrocento. Con il Gotico emerge in tutta evidenza l'importanza delle Alpi come snodo culturale fra nord e sud: il Quattrocento è stato anche definito, per certi versi, il secolo delle Alpi, per il moltiplicarsi delle corti, per la crescente richiesta di opere d'arte e per la circostanza che personaggi di questa area assurgano alle più alte cariche del mondo occidentale. Attraverso le Alpi si diffusero e si incrociarono diverse influenze - borgognone, lombarde, renane, veneziane, boeme - ma le Alpi stesse nella loro articolazione composita, instabile mosaico di dominazioni signorili, punteggiato da fondazioni monastiche e da città mercantili, divennero luogo privilegiato per la contaminazione dei modelli e per l'elaborazione del nuovo linguaggio. Il committente degli affreschi di Torre Aquila, il principe vescovo di Trento Giorgio di Liechtenstein, prelato di formazione viennese, mecenate e collezionista bibliofilo, fu uno dei grandi protagonisti di questa vivace stagione culturale, come testimoniano sontuosi ricami per paramenti religiosi ed elaborate oreficerie, presentati al Museo Diocesano Tridentino. Sul versante opposto delle Alpi, la corte dei duchi di Savoia, incoraggiò una produzione di altissimo livello, con miniatori come Jean Bapteur ed orafi come Jean de Malines e con pittori come Giacomo Jaquerio, di cui in mostra si espongono due splendidi dipinti su tavola, "La liberazione di San Pietro" e "La vocazione e la pesca miracolosa". Orafi fiamminghi, scultori borgognoni, intagliatori tedeschi scesero lungo le valli raggiungendo la Valpadana, specializzandosi in produzioni particolari, come i Crocifissi dolorosi di ispirazione nordica. Dalla regione dei laghi fra Ticino e Lombardia, scultori e lapicidi come i caronesi, raggiunsero Venezia, mentre attraverso le Alpi, in particolare quelle orientali, si diffusero fino nelle città tedesche influssi veneziani, riscontrabili in preziose croci in cristallo di rocca, miniature e raffinate pitture su tavola e sculture, alcune delle quali proposte in mostra, come il Mosè dal Museo Carolino-Augusteo di Salisburgo. Nell'arco alpino orientale grande diffusione ebbe una produzione di altari con sculture lignee policrome di altissimo livello, grazie anche all'attività di maestri come Hans von Judenburg, trasferitosi dalla Stiria a Bolzano, del quale si possono ammirare splendide sculture, concesse in prestito dal Museo delle arti decorative di Zagabria. L'eleganza struggente delle Schöne Madonnen ("le belle Madonne") di fonte boema, alle quali è dedicata una ricca sezione che si avvale di numerosi prestiti dal Tirolo, Carinzia, salisburghese e Stiria e da varie località delle Alpi centro-occidentali, trovò nelle valli montane un ambito di risonanza privilegiato che si propagò verso meridione. Nell'esposizione vengono inoltre messi a confronto oggetti di lusso, episodi del mecenatismo più prestigioso, signorile e monastico con manufatti prediletti dalla devozione popolare che ebbero diffusione endemica nelle regioni alpine: prototipi differenti vennero contaminati o iterati, come i Vesperbilder (le pietà), i Fastentücher (veli quaresimali), la Vergine vestita di spighe, i santi custodi dei viandanti, quelli protettori dagli incendi o dalle epidemie. Particolare attenzione viene riservata alla diffusione dei temi profani e quindi del gusto cortese e cavalleresco, testimoniati sia da una rigorosa selezione di oggetti d'armamento di prestigiosi committenti, sia da eccezionali affreschi staccati, da accostare idealmente al ciclo di Torre Aquila. Da Frugarolo presso Alessandria provengono affreschi con scene dell'epopea di Re Artù, mentre dal Friuli con raffigurazioni della guerra di Troia e, da Casa Antonini Perusini a Udine, con soggetti analoghi a quelli del Ciclo dei mesi del Castello del Buonconsiglio. Nelle Alpi i tesori delle cattedrali e delle abbazie conservano oreficerie straordinarie: presso il Museo Diocesano Tridentino si potrà ammirare un'eccezionale serie di circa quaranta capolavori fra i più significativi, quali ad esempio la "Pace in argento" di Nicolò Lionelli, proveniente dal Museo di Capodimonte e preziosissimi busti reliquiari dati in prestito dal Tesoro del Duomo di Gemona, dal Tesoro della Cattedrale di Aosta. Un itinerario sul territorio trentino, a cura dell'Ufficio Beni Storico Artistici della Provincia Autonoma di Trento, guida alla scoperta dei più significativi cicli pittorici e di altre testimonianze artistiche del Gotico. .
EAN9788890090905
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