#116252 Facsimili

Codice Valois. Il Vangelo del Principe di Francia. Legatura artigianale in pelle con impressioni in nero e oro. Cofanetto a conchiglia in velluto di cotone con scritte ricamate a filo dorato.

CuratoreEdizione facsimilare del Ms. Casanatense 2020.
EditoreVallecchi Ed.
Data di pubbl.
Dettagli cm.15,7x22,4, pp.312, Legatura artigianale in pelle con impressioni in nero e oro. Cofanetto a conchiglia in velluto di cotone con scritte ricamate a filo dorato. Tiratura limitata di 499 esemplari num.da 1 a 499 per il mercato italiano e 100 esemplari num.da I a C per il mercato estero.
AbstractLa Biblioteca Casanatense annovera nel suo Fondo manoscritti oltre centoquaranta codici medievali liturgici, che vanno dal IX al XVI secolo, raggruppati negli antichi cataloghi sotto la voce «Rituales codices» ma distinti alfabeticamente secondo il loro uso. Di questi, tre soli sono registrati con il titolo specifico di Evangelium o Evangeliarium, indicante volumi che raccolgono i testi dei Vangeli. Il Ms. 2020, conosciuto fino a oggi semplicemente come Evangelia totius anni, è un evangelistario di corte di provenienza francese acquisito dalla Casanatense verso la fine del Settecento o agli inizi dell'Ottocento e contenente i brani dei Vangeli letti durante la messa nei vari periodi dell'anno. Recenti e approfonditi studi sulla storia della miniatura in Francia nel Rinascimento hanno consentito di porre in luce l'attività di atélier come quello di Tours, al quale è probabilmente da ricondurre il codice casanatense, evidenziando le caratteristiche e le sfumature stilistiche degli artisti che operavano per conto dei grandi del regno. Il nostro evangelistario vi sarebbe stato eseguito intorno al 1526, nel periodo in cui il re di Francia Francesco I fu costretto a mandare in Spagna i due figli maggiori, il delfino Francesco e il cadetto Enrico (il futuro En¬rico II), come ostaggi di Carlo V, in cambio della propria libertà dopo la disfatta di Pavia, avvenuta il 24 febbraio del 1525. Il libro fu realizzato insieme a un manoscritto gemello, oggi custodito alla Biblioteca Nazionale di Madrid, e a un terzo codice, conservato a Chantilly, il cui contenuto, a carattere didascalico, mirava alla formazione dei giovani principi, segregati per ragion di stato a Valladolid. Il legame che unisce i tre codici è indiscutibile, non soltanto per la presenza dei blasoni appartenenti al delfino e ai cadetti, che ne costellano la decorazione, ma perché tutti e tre sono riconducibili alla mano di un copista e di un miniatore originari di Tours e riferibili all'entourage dell'artista prediletto della regina Claudia di Francia. In particolare, l'evangelistario casanatense risulterebbe destinato alla cappella del delfino, Francesco di Valois, come conferma lo stemma ricorrente, mentre il manoscritto di Madrid alla cappella dei cadetti, nell'ipotesi che i fratelli fossero stati separati durante la prigionia. Un gioiello della miniatura rinascimentale nelle cui delicate scenette par di avvertire tutta la trepidazione della committente, la regina Claudia di Francia, ancorché sovrana ma pur sempre madre, che vedeva strappare dal suo petto il proprio piccolo, ostaggio in Spagna alla mercé di Carlo V per quella ragion di stato che non risparmiava né i potenti né i loro ancora imberbi rampolli. Il Codice Valois fu dunque ciò che ella volle far realizzare e consegnare al figlio per accompagnarlo nel suo esilio, perché con le sue letture fosse istruito e avviato su un cammino di fede che lo illuminasse per tutta la vita. Commento al codice a cura della conservatrice dei manoscritti della Biblioteca Casanatense, dott.ssa Isabella Ceccopieri, e della direttrice della Biblioteca Riccardiana di Firenze, dott.ssaGiovanna Lazzi. The manuscripts endowment of the Casanatense Library contains more than one-hundred-forty medieval liturgical codices, from the IX to the XVI century, grouped in the old catalogues under the entry «Rituales codices», but divided alphabetically according to their use. Of these, only three are recorded with the specific title of Evangelium or Evangeliarium, indicating volumes that group texts of the Gospels. The Ms. 2020, until today known simply as Evangelia totius anni, is a court Evangeliary of French origin which the Casanatense purchased around the late eighteenth-century or the early nineteenth century, and contains the passages of the Gospels read during mass in various periods of the year. Recent in-depth studies on the history of illuminating in France during the Renaissance, have made it possible to shed light on the activity of ateliers, such as that of Tours which probably authored the Casanatense Codex, evidencing the stylistic characteristics and nuances of the artists who worked on behalf of the kingdom's illustrious figures. Our Evangeliary was probably made there around 1526, in the period in which king of France, Francis I was forced to send his two eldest sons, the Dauphin Francis and the younger Henry (the future Henry II) to Spain as hostages of Charles V, in exchange for his own freedom after the defeat of Pavia, which took place on February 24, 1525. The book was made along with a twin manuscript, today conserved at the National Library of Madrid, and a third codex, conserved at Chantilly, of a didactic nature, which aimed at educating the young princes, segregated for "raisons d'état" at Valladolid. The three codices are joined by an incontrovertible bond, not only for the presence of the coats of arms of the Dauphin and the Cadets that abound in the decoration, but also because all three can be traced back to the hand of a copyist and illuminator from Tours referable to the entourage of the favourite artist of Queen Claude of France. In particular, the Casanatense Evangeliary seems to have been intended for the chapel of the dauphin Francis of Valois, as the recurrent crest confirms, while the Madrid manuscript was destined to the chapel of the cadets, in the hypothesis the brothers were separated during imprisonment. This jewel of Renaissance illumination depicts delicate scenes which seem to communicate all the trepidation of its owner, Queen Claude of France, sovereign as well as mother, who saw her son torn from her breast, a hostage in Spain at the mercy of Charles V for that raison d'état which spared neither the powerful nor their inexperienced descendants. She thus had the Valois Codex made and given to her son to accompany him in exile, so that through reading it, he would be educated and initiated on a path of faith which would illuminate him for his entire life. Codex commented by manuscripts conservator of the Casanatense Library, dott.sa Isabella Ceccopieri, and by directress of the Riccardi Library of Florence, dott.sa Giovanna Lazzi. .
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