#139448 Arte Varia

Continuità. Arte in Toscana 1945-2000. Magnete. Presenze artistiche straniere in Toscana nella seconda metà del XX secolo.

Autore
CuratoreFattoria di Celle,Santomato di Pistoia, 3 giugno-30 settembre 2002. A cura di Angela Vettese.
EditoreMaschietto Ed.
Data di pubbl.
Dettagli cm.23x27, pp.255, centinaia di figg.bn.e col.ft.e nt. brossura con bandelle,cop.fig.a col.
AbstractNel cortile di Palazzo Strozzi un grande bronzo di Marino Marini accoglie i visitatori: Miracolo del 1959-60, drammatico gruppo equestre che vuole, nelle intenzioni del curatore Alberto Boatto, dare la chiave di lettura dell'esposizione «ricordandoci assieme le remote speranze che tutti noi abbiamo oscurato con ripetute omissioni e distrazioni volontarie». E' lo stravolgimento dell'iconografia paolina. All'interno ci accolgono I maestri del Novecento: Soffici con un bellissimo autoritratto, Primo Conti, Gino Severini, Ottone Rosai (commovente, più che la sequenza di nudi di ragazzi, quel Muri della città del 1957 che ci riporta ai momenti più intensi dell'intima, dolente poetica dell'artista), Mino Maccari con le sue pungenti prove di incisore, ancora fresche e graffianti, Marino Marini (da non perdere Giocolieredel 1946, di morbidissima, classica plasticità), Alberto Magnelli. Si confluisce dolcemente nell' Astrattismo classico e figurazione inedita, dove si evidenzia l'antitesi, anche nell'arte toscana del periodo, fra formalismo e realismo. E' del 1950 il Manifesto dell'astrattismo classico a firma di Berti, Brunetti, Monnini, Nativi, Nuti e redatto da Ermanno Migliorini. Vinicio Berti con tele che per Boatto non temono il confronto con il migliore Vedova, Bruno Brunetti (da notare l'uso del fondo oro, quasi un ponte con l'arte sacra medievale in un legame con la grande tradizione artigiana fiorentina), Gualtiero Nativi, Alvaro Monnini, Mario Nuti e lo scultore Berto Lardera (per quanto trasferitosi a Parigi già nel 1947), a loro si contrappone lo schieramento dei pittori figurativi, di un figurativismo ben oltre l'intimismo rosaiano. Fernando Farulli, sorta di neo-realista drammatico e visionario, le bellissime xilografie di Loffredo, Marcello Guasti, Venturino Venturi coi suoi legni incisi (merito dell'esposizione aver dato il giusto risalto a quest'artista, uno dei migliori presentati).
EAN9788887700879
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