#228547 Arte Saggi

Arte sacra nel Real Palazzo di Caserta.

Autore
CuratoreReggia di Caserta, 19 luglio-30 Settembre 2010.
EditorePaleani Ed.
Data di pubbl.
Dettagli cm.20x21, pp.36, num.figg.a col. brossura cop.fig.a col.
AbstractSi tratta di opere d’arte sacra e destinate ad un utilizzo di tipo liturgico databili dal XIII al XIX secolo, in parte di pertinenza della stessa Reggia e in parte provenienti dal territorio di competenza della Soprintendenza. L'effetto dell'esposizione, allestita in continuità degli appartamenti ferdinandei, caratterizzati da una iconografia profana e da un gusto riconducibile ad una temperie sospesa tra Rococò e Neoclassico, è decisamente e volutamente straniante. Come logo della mostra - che presenta numerosi inediti e alcune interessanti scoperte - è stato prescelto un particolare di uno dei dipinti esposti, una Annunciazione, coronamento di un polittico cinquecentesco della chiesa dell'Annunziata di Limatola attualmente visibile nella cappella del castello dei Gambacorta, sempre a Limatola, recentemente restaurato ed aperto al pubblico. Tra le altre opere esposte: un preziosissimo cofanetto proveniente dalla Collegiata di Santo Stefano di Galluccio, decorato con placchette che raffigurano i cavalieri crociati di un medioevo guerriero e fantastico, donato da papa Giulio II; un quadro, finora sconosciuto, patrimonio della Congrega del SS. Rosario di Sessa Aurunca, di mano del grande Francesco Solimena (la firma e la data sono venute fuori durante i lavori di restauro che hanno interessato la tela); una grande tavola dipinta, dei primi anni del sec. XVI e di straordinario interesse, raffigurante l’Assunzione della Vergine, dal 1874 facente parte del patrimonio della Reggia casertana ma forse proveniente dalla soppressione, agli inizi dell’Ottocento, del convento di San Francesco a Folloni di Montella. Una particolarità di questa mostra: non è ordinata con parametri cronologici. Inoltre nelle stesse sale convivono opere d’epoca e copie, o riproposizioni, ottocentesche di antichi dipinti, saggi del pensionato di studio di pittori accademici, alunni del Reale Istituto di Belle Arti. Questi ultimi a partire dal 1813, per un periodo di quattro anni, a spese del sovrano, venivano inviati a Roma per studiare da vicino i capolavori degli antichi e sviluppare il loro talento; ogni anno, a compimento del loro corso di studi, dovevano inviare a Napoli un dipinto, saggio dei progressi effettuati, che diveniva di proprietà Reale.
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