#60392 Arte Miniature

Haec Sunt Statuta. Le Corporazioni medievali nelle miniature bolognesi.

Autore
CuratoreRocca di Vignola,27/3-11/7/1999. A cura di Massimo Medica.
EditoreFranco Cosimo Panini.
Data di pubbl.
CollanaColl.La Miniatura.
Dettagli cm.24,5x31,5, pp.211, 37 ill.e tavv.bn.e 43 tavv.a col.nt. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.La Miniatura.
AbstractI quaranta codici Miniati esposti nella mostra della Rocca di Vignola contengono i documenti delle principali corporazioni laiche e religiose della città di Bologna, nel periodo compreso fra la metà del XIII secolo e gli inizi del XVI. La rassegna mira al raggiungimento di precisi scopi: seguire evoluzione storica e culturale di Bologna, città di respiro europeo, valorizzare una forma artistica come la miniatura, e fornire al tempo stesso una visione approfondita della storia dell'arte in Emilia tra duecento e trecento. Itinerari espositivo, caratterizzato in prevalenza da "statuti" E "Matricole", presenta nomi di grande rilievo. È il caso di Jacopino da Reggio, il miniatore che fra il XIII ed il XIV secolo propone i modelli bizantini con le caratteristiche dello stile e del gusto gotici, o degli esponenti delle società dei merciai, dei droghieri e dei notai, fra i quali si distinsero soprattutto Stefano degli alzi e Lando di Antonio. E ancora Jacopo avanzi, cui vengono solitamente attribuite le miniature degli statuti della seta del 1372, mentre quelle del 1380 e del 1424 sono opera di Jacopo di Paolo. Il genere della miniatura nel periodo compreso fra il trecento ed il quattrocento ha il merito di recepire, approfondire e sviluppare anticipatamente le suggestioni stilistiche proprie dei grandi movimenti. È il riflesso di quanto di nuovo accade in ambiente artistico a Bologna: la ventata di novità portata dal cantiere di San Petronio, ad esempio, si riflette nei codici dell'epoca. Ingiustamente sottovalutata la miniatura ha potuto contare anche su nomi di rilievo quale quello di Giovanni da Modena, uno dei protagonisti maggiori della stagione tardogotica emiliana, la cui unica miniatura conosciuta è contenuta negli statuti dei drappieri del 1407. Il percorso termina con un gruppo di codici della metà del XV e del XVI secolo in cui sono evidenti gli influssi del linguaggio rinascimentale e compaiono i nomi di Bartolomeo del tintore e giovani Battista cavalletto.
EAN9788882905835
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